User:Bratachbana
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Vista aerea di Rocca Grimalda
Comune di Rocca Grimalda | |
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Municipal coat of arms |
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Country | Italy |
Region | Piedmont |
Province | VAO|none|Alessandria (AL)}} |
Elevation | 273 m (896 ft) |
Area | 15,64 km² (Expression error: Unrecognised punctuation character "," sq mi) |
Population | |
- Total | 1.346 |
- Density | [n/a] |
Time zone | CET, UTC+1 |
Coordinates | |
Gentilic | {{subst:UCFIRST:rocchesi }} |
Dialing code | 0143 |
Postal code | 15078 |
Frazioni | San Giacomo |
Patron | San Giacomo Maggiore |
Website: http://www.comune.roccagrimalda.al.it |
Rocca Grimalda è un comune della Provincia di Alessandria situato nell'Alto Monferrato, su uno sperone roccioso alla sinistra del torrente Orba. A pochi Km da Ovada è facilemnte raggiungibile attraverso il suo svincolo autostradale.
[edit] Storia
Le tracce di insediamenti di popolazioni liguri nella Valle dell'Orba e in particolare nel Comune di Rocca Grimalda si perdono nel passato: l'esistenza di una città romana di Rondinaria, attestata da numerosi documenti e dal ritrovamento di una necropoli di epoca celtica ,in corrispondenza della piana di Silvano ai piedi dello sperone roccioso su cui sorge Rocca Grimalda fa presumere l'esistenza di fortificazioni e insediamenti già in epoca preromana anche al di sopra dell'altura. Nel territorio comunale, in prossimità del confine con il comune di Carpeneto, in località Trionzo, il ritrovamento dei restiIl paese venne citata in documenti del X secolo, come territorio della marca aleramica, fu tra i beni donati per la fondazione del monastero di San Quintino a Spigno Monferrato.
Nel 1164 fu ceduto ai marchesi del Monferrato, nel XIII secolo passò ai marchesi di Gavi, in forma di pegno. Conteso dagli alessandrini e dal marchesato di Monferrato, fu conquistato dai genovesi che la infeudarono ai Malaspina. Per la sua conformazione di fortezza naturale a strapiombo sulla Valle dell'Orba venne a lungo contesa dalla Repubblica di Genova, dai marchesi del Monferrato e dal Ducato di Milano.
Nel 1355, fu nuovamente concessa ai marchesi del Monferrato. Occupato da Filippo Maria Visconti, nel 1444 fu ceduto a Galeazzo Trotti. Nella sua storia Rocca Grimalda assunse nomi diversi, da Rocca Val d'Orba a Rocca De Trotti.Le colline del feudo di Rocca Grimalda rimasero fino al XVIII secolo per lo più coperte da fitte foreste dove prosperava il brigantaggio. I territori di confine permettevano alle famiglie di banditi di sfuggire alle autorità e di spadroneggaire sui territori dell'oltregiogo mentre i signori locali rimanevano talvolta colpevolmente impotenti di fronte all'appoggio popolare di cui tali fuorilegge godevano.
Dopo alterne vicende, i Trotti vendettero il feudo alla famiglia genovese dei Grimaldi, che ne mantenne il possesso fino al XIX secolo e che diedero al paese il suo nome definitivo. I Grimaldi portarono dalla Repubblica di Genova il culto di S.Limbania e la coltivazione della vite che stravolse il paesaggio delle colline circostanti ove il bosco venne gradualmente rimpiazzato dalla vite. Dell'estesa foresta della valle dell'Orba, citata da Manzoni, rimasero solamente piccoli ritagli come il Parco della Villa Savoia in località S.Giacomo (un tempo S.Giacomo dei boschi).
Dal 1736 Rocca Grimalda entrò nell'orbita del Regno di Sardegna e seguì da allora le sorti del Piemonte sotto il dominio dei Savoia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale Rocca Grimalda pagò un pesante tributo di vittime, e molti rocchesi si unirono alle fila della Guerra Partigiana che imperversò sull'Appennino Ligure fino alla Liberazione, che avvenne in queste zone proprio ad opera dei partigiani ben prima dell'arrivo delle truppe alleate. Dalla fine della guerra il paese visse un periodo segnato da emigrazione verso le grandi città e abbandono delle campagne, nella ricerca di un benessere che la dura vita dei campi non garantiva.
Dagli anni '90 Rocca Grimalda, come molti centri limitrofi, sta vivendo un periodo di rinascita economica e sociale basato sulla promozione degli ottimi vini locali, tra cui il Dolcetto di Ovada e il Barbera del Monferrato, dei prodotti gastronomici e sul turismo.
[edit] Evoluzione demografica
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[edit] Da non perdere
Rocca Grimalda si presenta oggi come un borgo di impianto medioevale eccezionalmente ben conservato: il centro abitato si articola seguendo la conformazione dello sperone roccioso la cui funzione difensiva è testimoniata da alcuni toponimi come Via dei Bastioni, la Torricella e la Porta in prossimità del castello, rimasta ancor'oggi l'unico accesso all'abitato.
Il Castello, in origine costruzione militare, venne trasformato in abitazione signorile nel XVIII secolo: risale al XIII secolo ma è stato completato poi in periodi successivo con ali Rinascimentali e Barocche insieme ad un pregevole giardino panoramico sulla valle sottostante. Si caratterizza per una torre circolare a cinque piani con scala elicoidale ricavata nello spessore delle mura che un tempo ospitava le prigioni: i muri interni ancora riportano le scritte e i disegni eseguiti da alcuni prigionieri del XVII e XVIII secolo.
La Parrocchiale di San Giacomo Maggiore, di origine romanica, ampliata e rimaneggiata , conserva l'antica facciata inglobata nel muro perimetrale destro con una serie di archi in pietra grigia e parte del basamento originale del campanile. Al suo interno le tre navate affrescate sono adornate da quadri sulla vita di S.Giovanni Battista, originario patrono della comunità. Il culto di S.Giacomo Maggiore, molto diffuso nei paesi limitrofi, si ricollega al passaggio nel comune di uno degli antichi tracciati utilizzati dai pellegrini per raggiungere il santuario di S.Giacomo di Compostela, ove sono ancora oggi conservate le spoglie del santo.
L'Oratorio della Madonna delle Grazie, sede dell'omonima confraternita, conserva al suo interno numerose opere di devozione popolare nonché una pregevole statua processionale del 1700 della scuola del Maragliano mentre all'interno dell'Oratorio della SS. Trinità e di S.Giovanni si posso ammirare i pregevoli affreschi della volta e un'altra statua processionale di più modesta fattura. La Confraternità della SS.Trinità conserva inoltre archivi di spesa risalenti ai primi del 1600 che raccolgono un importante pezzo della storia del paese.
La Chiesa di Santa Limbania in Castelvero, intitolata alla Madonna Assunta conserva pregevoli affreschi del XVI secolonell'abside mentre la struttura attuale è frutto di ulteriori rimaneggiamenti che ne fecero una sorta di santuario per i mulattieri; essi trasportavano le merci attraverso l'Appennino Ligure e affidavano le loro sorti alla santa iniziando il loro viaggio presso la chiesina di S.Limbania a Genova Voltri in Borgo Cerusa e terminava a Rocca Grimalda, e oggi tale percorso viene riscoperto a scopo turistico ogni estate mediante un pellegrinaggio enogastronomico, oltre che religioso. La statua lignea di S.Limbania, veniva un tempo intagliata dalle madri del paese allo scopo di ricavarne schegge da mandare ai propri figli in guerra, pratica che dimostra la devozione popolare per questa santa cipriota.
La Società di Mutuo Soccorso, precedentemente Circolo Garibaldino molto attivo, è testimonianza ancora oggi dell'attività sociale che caratterizzò Rocca Grimalda nei tempi passati e che lo resero per lungo tempo uno dei centri più importanti dell'ovadese.
La fiera natura degli abitanti di Rocca Grimalda, frutto della loro storia travagliata e del loro forzato isolamento geografico, si rispecchia nell'animo un pò chiuso ma anche in tradizioni che sono state mantenute più gelosamente che altrove: per iniziare la danza ancestrale della Lachera che viene riproposta ogni anno durante il carnevale con i suoi significati di rito fondante della comunità e propiziatorio per la stagione primaverile e che si pone di diritto tra i carnevali più importanti d'Europa.
L'eccezionalità di tale sopravvivenza, che ha superato quasi indenne gli eventi della storia nei secoli, è stata valorizzata mediante la costituzione di un Museo della Maschera che opera a livello internazionale promuovendo scambi e convegni in collaborazione con strutture analoghe in tutto il resto del mondo. La Lachera viene rappresentata ogni anno nel periodo carnevalesco nella sua forma più completa, con una questua nelle campagne che dura 5 giorni di danze e musiche ininterrotti fino a giungere nel borgo ove assume le sue caratteristiche più spettacolari: la Lachera ma viene spesso esportata in altre regioni e paesi europei come Belgio, Austria, Francia, Germania. Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale della Lachera di Rocca Grimalda
Altrettanto gelosamente viene difesa e tramandata un'antica ricetta, il piatto tipico di Rocca Grimalda dal nome quasi impronunciabile ai profani, la "Peirbuieira", che viene riproposta ogni anno l'ultima settimana di Agosto in una sagra che richiama appassionati da tutta Italia, oltre che numerosissimi affezionati di lunga data.
Per ulteriori informazioni consultare il sito ufficiale del Comune di Rocca Grimalda
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